Leggo abbastanza.
Non ho un particolare genere al quale rivolgermi.
Leggo di tutto.
Poi c'è quello che mi piace assai, e quello che mi fa cagare.
Ma difficilmente lascio un libro a metà.
E, siccome non giudico mai senza aver appurato, spinta dalla curiosità, mi sono fatta prestare un libro di Fabio Volo.
Che comprarlo mi sembrava brutto.
Oltre 200.000 copie vendute, mica pizza e fichi.
Che mi sono detta che magari penso sia un cazzone per partito preso, ma se tanta gente legge quello che scrive, magari sono io che mi sbaglio.
Non mi sbagliavo.
"E' una vita che ti aspetto" 172 pagine di luoghi comuni.
Una roba che ognuno di noi potrebbe aver scritto.
Ma nessuno di noi si chiama Fabio Volo, e avessimo proposto questa accozzaglia di banalità, qualsiasi casa editrice ci avrebbe tirato dietro il manoscritto.
Ora, non so se continuare e cercare di capire se può offrire di più andando a cercare "Esco a fare due passi" che mi dicono essere un best sellers, o terminare qui e rimanere col dubbio.
Però, il fatto di non averlo segnato tra i libri in lettura su anobii perchè mi vergognavo, la dice lunga.