Leggere attentamente


ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale, se qualcuno dovesse riconoscersi in tilla papilla bullo ti sbullo o sullo catullo o, riconoscere qualcun'altro, probabilmente è affetto da una forma degenerativa della coscienza, malattia che ancora non ha nome e chissà se mai lo avrà, e semmai dovesse averlo si correrebbe il rischio che qualcun'altro potrebbe riconoscersi nel nome di quella malattia, comunque, ritornando a questa forma degenerativa si consiglia agli affetti da tal malanno una buona dose di cazzi propri, da farsi naturalmente

martedì 31 gennaio 2012

Let it snow!

Questo tempo mi mette tristezza.
Il fatto di doverlo affrontare con la mia macchinina che non dispone di ruote da neve, m'inquieta.
Stavo pensando che oggi non c'ho il dente avvelenato.
Oggi vivo questa giornata in apparente tranquillità.
Che non so se sia a causa del fatto che ci pensa già la neve a mettermi addosso quel velo di malinconia, ma ho appurato che mi manca la voglia e la carogna.
Che farmela salire ci va un attimo.
Anche farmela passare, in realtà.
Con alcuni, almeno.
Con altri non c'è storia, non ce la faccio.
Che sono le stesse persone per il cui destino sarei stata felice, se solo si fossero comportate diversamente.
Insomma, tutto questo bianco intorno, nell'aria, sulle cose, mi da la sensazione di non riuscire più a distinguere i colori.
Come stare dentro un vecchio film alla tivvù.
Come il mare d'inverno in un paese nel quale sia inverno davvero.

e per i nostalgici

lunedì 30 gennaio 2012

Take on me

Che sono la prima a riconoscere che il tempo passa e lascia il segno e più ne passerà e più i segni diventeranno solchi, ma credo di vivere ancora in maniera decente l'età che mi porto appresso.
Solo che il mondo che mi circonda mi stimola a perdere queste misere consapevolezze.
Tipo che l'altro giorno salgo sul pullman per recarmi in centro e un tizio sulla quarantina che giocherellava col cellulare, invece di continuare a farsi i cazzi suoi,  mi guarda e mi chiede "vuole sedersi?"
VUOLE SEDERSI????
D'istinto gli ho risposto che no, assolutamente no e che non ero mica così cariatide, perbacco.
Ha accennato ad una simil scusa, del tipo che ma no, era solo un modo per essere gentile, nulla a che vedere con l'età ed ha abbozzato un sorriso.
Con lo stesso sorriso c'ho tenuto a comunicargli che aveva appena perso 138 punti in una volta sola.
Non che mi abbia risollevato il morale, ma dovevo pur trovare un modo per sdrammatizzare.
Altrimenti avrei dovuto fargli del male fisico.
Comunque, l'unica conclusione alla quale sono giunta è stata:  mai più uscire senza stirarsi i capelli e somigliare ad una figurina anni 80!

giovedì 26 gennaio 2012

Save a prayer

Inguainata Latex, dopo lunghe ed estenuanti ricerche, aveva trovato lavoro in un sexy shop.
Proveniva da una famiglia cattolica e strettamente osservante e le sembrò normale omettere particolari sulle sue mansioni, ai genitori e ai di loro amici parrocchiani.
Del resto una commessa è pur sempre una commessa a prescindere dall'articolo in promozione.
Per lei, che proveniva da un mondo di statuette di Gesù, crocifissi appesi su ogni letto di casa e messa della domenica mattina e di ogni sera che arrivava sulla terra, si rendeva  necessario un rapido ed istruttivo corso d'aggiornamento.
Che vendere cazzi, seppur di gomma, non è impresa facile neppure per chi un po' li conosce, figuriamoci per lei che neppure era riuscita mai ad immaginarne uno e neppure ne conosceva l'uso o l'abuso.
Tant'è che cercò di capire come e dove nascondessero cotanta carne gli uomini il cui sesso, nel suo immaginario, era piatto, come quello delle Barbie o di Ken, con i quali peraltro, non aveva mai potuto giocare in quanto non uniti in matrimonio.
La sua ingenuità imbarazzante, invece di essere d'impedimento alle vendite, si rivelò vincente.
Gli avventori, cominciarono a scommettere tra loro; "ci è" era dato 20 a 1 sul "ci fa".
Il proprietario, con le vincite aprì un paio di succursali e fece istruire le nuove assunte da Inguainata.
Nessuna riuscì ad eguagliarla.
Lei, lavorò per sempre in quel negozio, senza sapere mai a cosa servisse tutto quello che aveva venduto per una vita.




martedì 24 gennaio 2012

Ancora

Sopra la nebbia, è sempre una splendida giornata di sole.
In qualche modo fa parte della filosofia alla quale si legano gli ottimisti, quelli del bicchiere sempre pieno, per capirci.
Sono gli stessi che credono che ci sia sempre una possibilità, anche quando tutto sembra far pensare il contrario.
Io sono incatenata senza speranza a questo modo di vedere le cose.
Spero, immagino, provo.
Puntualmente, vengo disillusa.
Ma consapevolmente, nel senso che so che non c'è nulla che devo aspettarmi e se quell'illusione diventasse reale, l'assaporerei come una sorpresa, un regalo.
Perchè porto sempre con me, questo senso d'inadeguatezza, certi sensi di colpa gratuiti che costruisco e indosso anche quando non dovrei.
Rincorro persone che non meritano neppure un pensiero, solo per il fatto di averle amate anche solo per un attimo.
E non c'è tempo che sappia guarirmi, umiliazione che possa fermarmi.
Chino il capo e mi lancio, sbatto le corna, aspetto di guarire almeno un po' e ricomincio.
Per poter dire di aver fatto tutto il possibile, per non avere rimpianti o rimorsi o forse, solo, per poter dire a me stessa, almeno c'hai provato.

sabato 21 gennaio 2012

La dura legge del gol

Ho smesso di essere tifosa di calcio, quando la mia squadra del cuore è stata rovinata da presidenti che invece di pensare al futuro della squadra, hanno pensato al proprio.
Perchè io sono un'eterna illusa che pensa che qualcuno, anche in quel mondo, faccia ancora le cose per amore di un'idea e non solo per soldi.
Cazzate.
Quando sento che ad  un giocatore, uno solo, non una squadra intera,  vengono offerti settemilionidieuro per tirare calci ad un pallone, mi cadono i coglioni.
E mi rimbalzano con prepotenza quando sento che per quello stesso giocatore, altri club sono disposti a rilanciare.
Settemilionidieuro, sono uno schiaffo gigantesco nei confronti dell'umanità.
Quante persone si potrebbero mantenere, sfamare, aiutare con una cifra del genere?
Non so nemmeno quantificarlo.
E pensare che questo tizio c'ha già una pagina su wikipedia senza aver neppure ancora fimato il contratto, mi fa capire il valore di quella famosa frase che girava sui diari di scuola quando ero ancora ragazzina e citava "per il mondo non sei nessuno, ma per me tu sei il mondo"



venerdì 20 gennaio 2012

Chiamami ancora amore

Che mica sono tutti cinici come me.
Su faccialibro c'è un tizio che ha aperto un profilo denominato "il romantico" che pubblica ogni 3x2 tutto quello che tendenzialmente risulta essere sentimentale, quello che mi ha rubato un post, per intenderci e che ogni tanto vado a sbirciare per vedere se reitera.
Io mi straccio i coglioni a leggere quello che pubblica, eppure raccoglie 6-7000 condivisioni alla volta.
C'è da rifletterci.
I casi sono due; o esiste ancora moltissima gente poetica e appassionata, oppure quelle stesse persone cercano un modo per ottundere la mente dal quotidiano e dall'infelicità.
Il terzo caso, è che io sia ancora più fredda e abulica di quanto pensassi,  incapace di capire come sia possibile che tali manifestazioni siano oggetto di conferma da parte di un pubblico così ampio.
Mentre io rischio il diabete ogni volta, catervate di persone gongolano davanti ad una frase ad effetto, ad un video di Baglioni, ad un'immagine solecuoreamore.
Che sono gli stessi a cui si spezza il cuore quando finisce un amore.
Che succede anche a noi ma ci mettiamo un cerotto e continuiamo a far finta di niente.


martedì 17 gennaio 2012

Rehab

No, davvero, tu me lo devi spiegare che io sono ancora piegata in due dalle risate.
Cioè, tu che arrivi a me digitando "come togliere le piattole dalle ciglia"...no, dai, dimmi che non è vero.
Ti prego, torna e dimmelo.
Perchè altrimenti mi tocca pensare che tu sia una testa di cazzo, dal momento che le piattole si attaccano ai peli del pube.
Vorrei invero consolare, colui che "non mi sono mai sentito una merda come oggi".
Sappi che di giorno in giorno ci si fa l'abitudine e ti sembra d'esserlo un po' meno.
E ti parlo per esperienza diretta.
A te, invece, che hai perso un'ora e tredici minuti della tua vita per leggerti sette mesi del mio bloggo...beh, a te ti amo!

lunedì 16 gennaio 2012

Ricordati di me

Era nata con quella dipendenza.
Non derivava dalla necessità di avere un amplesso, era solo il suo bisogno indotto di libertà.
Per questo tradiva indiscriminatamente.
Neppure quella volta che amò d'amore viscerale, riuscì a stare al suo posto, neppure allora, riuscì a rispettare le regole di quel rispetto non scritto, che è buona norma tenere a mente e perseguire.
Tradiva col corpo, lo lasciava libero di esprimere il bisogno di una ragionevole conferma della sua femminilità.
La testa era altrove, tra le sceneggiature di films sentimentali, quelli dove alla fine riesci fino a piangere.
Ma lo sapeva che non c'è nulla di vero dentro l'immaginazione di una vita vissuta tra i pensieri.
E quando la scoprivano, provava a spiegare quali fossero le differenze tra una scopata e uno scambio d'amore.
Ma nessuno la giustificava e rimaneva sola, e pensava di non essere stata in grado di farsi comprendere.
Era tutto legato ad un principio, ad una parola e, se anche loro fossero stati liberi, l'avrebbero capita e perdonata.
Ne era sicura.


giovedì 12 gennaio 2012

These boots are made for walkin'

Quando sei giovane, non pensi a tutta la strada che dovrai percorrere.
Cerchi di seguire l'onda emozionale e i virtuosismi di cui ti credi capace.
Perchè a vent'anni credi di poter spaccare il culo ai passeri, ti consideri immortale.
E se sei fortunato e a prova di cazzate, un po' lo sei davvero.
Per tutta l'incoscienza che avevo in corpo, sarei dovuta morire almeno un paio di volte.
Non era il mio destino.
A quell'età non sei tu che scegli, è la vita che sceglie per te.
Non posso pertanto parlare di rinunce, neppure di aver perso di vista i principi o le morali.
Vivevo la mia età con fulgore e impeto, sturm und drang.
Non rimpiango e non rinnego nulla di tutto quello che è stato e se rivivessi un'altra volta, vorrei ripetere quelli che neppure adesso riesco a considerare errori.
E, nonostante fosse una strada in salita, non mi sono mai stancata di correre.
Forse speravo che prima o poi mi sarei dovuta fermare  e osservare con attenzione.
Invece continuo le mie ricerche ormai vane, continuando ad attendere il bivio per la giusta direzione.

lunedì 9 gennaio 2012

Shoplifters of the world unite

Oggi, nel mio salone di bellezza, il famosissimo "chez moi", ho avuto modo di constatare di avere l'attaccatura dei capelli come Diabolik.
Hai presente no?
Le due arcate e la punta in mezzo.
Ecco, così.
Che io la nascondo sotto il frangione, ma resta il fatto che quando siamo io e la me stessa riflessa, ci guardiamo a lungo.
Controlliamo il neo tra le sopracciglia, quello sul mento modello strega Bacheca che contiene in se un nido pilifero inesauribile che ci premuriamo di estirpare con continuità, diamo un'occhiata al decadimento in atto, alle rughe d'espressione (seee vabbè) e constatiamo che e quanto l'inevitabile prenda il sopravvento nonostante tutte le nostre attenzioni.
Ma sto divagando.
Prendere coscienza del fatto di essere parzialmente somigliante a  Diabolik è stata un'illuminazione.
E' quello il mio destino.
Ora so cosa devo fare.
No, non diventare un fumetto, ma diventare una ladra spietata e vincente, priva di scrupoli, fredda e determinata.
Del resto anche Diabolik non era altro che un nick.
Il suo vero nome era Walter Dorian.
Oddio, non proprio vero, aveva rubato anche quello.
Comunque, parto un passo avanti a lui perchè il mio vero nome, lo sanno veramente in pochi.
Finalmente ho trovato la mia strada.
Se riuscissi a percorrerla in Jaguar sarei anche più contenta.

sabato 7 gennaio 2012

Ragazzo triste

Prese la foto tra le mani e la guardò a lungo.
Una foto di quando era bambino.
Aveva ancora i calzoncini corti che gli metteva sua mamma.
E lo stesso sguardo triste.
Non un accenno di sorriso, neppure allora, neppure quando l'ingenuità ancora ti permette di sorridere del nulla.
Forse le storture si erano già annidate nei suoi pensieri, forse la felicità doveva essere cosa sconosciuta.
A ripensarci, si rese conto che gli attimi di benessere si potevano contare sulla punta delle dita.
Piccoli frammenti di luce dentro un intero mondo di buio.
Crescendo aumentò le pretese, cercò di andare oltre l'accontentarsi.
Era una sfida e lo sapeva ed era consapevole che la felicità, come lui la intendeva, non sarebbe stata cosa facile.
Era difficile relazionarsi.
Le donne con cui aveva intrapreso relazioni, dopo un po' si allontanavano.
Noioso e triste, così dicevano di lui.
Non capivano, come avrebbero potuto?
Si guardò, nudo davanti allo specchio.
L'appendice del suo corpo gli parve cosa inutile.
Non voleva scoparti il corpo, ma la mente.
Entrare in sintonia con gli elementi interiori di qualcuno che un po' gli assomigliasse.
Trovare qualcuno che fosse in grado di togliergli quel velo dagli occhi.
Tentò per anni, caparbio e certo di riuscirci.
Allineò le foto di ogni tappa della sua vita.
Anni diversi, bambino, adolescente, adulto, vecchio.
Aveva speso la sua vita nella ricerca di qualcuno che probabilmente non esisteva o forse, era troppo impegnato a fingere di cercare qualcos'altro.
Anche la coerenza ha un prezzo.
Pensò.

martedì 3 gennaio 2012

What happens tomorrow


Tutta questa serie di paradossi, mi sta destabilizzando.
La classe politica continua a farsi bellamente i cazzi suoi, mentre a noi, comuni mortali, si continuano a chiedere sacrifici indecorosi.
Un'offesa per la dignità dell'uomo.
Continuano ad arrivare avvertimenti ad equitalia che continua a vessare i soliti noti.
Nessuno si è chiesto quali siano i motivi che portano a tali azioni più o meno condivisibili.

Sarà perchè si conoscono già?
Io, disoccupata, per frequentare un corso con il contributo della regione, devo avere una serie di requisiti che saranno stabiliti dal centro per l'impiego di Torino.
Sarebbe garantita la gratuità solo nel caso fossi in mobilità o appartenessi alle categorie protette.
Se non dovessero rilasciarmi il voucher, sarei costretta a pagare cinquecento euro e, quindi, dovrei rinunciare.
Quindi io che non lavoro, devo rientrare in una serie di parametri, mentre chi percepisce un'indennità di mobilità o è disabile e non importa in quale percentuale, rientra di default.
Una guerra tra poveri!
Se uno dei requisiti dovesse essere la simpatia, sono fottuta in partenza.

lunedì 2 gennaio 2012

Donne

"Sono sempre stato convinto che le donne siano, nella scala della virtù, un gradino sopra gli uomini. Ma si dice, ed è un'opinione che non posso non condividere, che quando cadono commettano bassezze impensabili anche per il peggiore degli uomini."

La versione di Barney - Mordecai Richler